Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
|
Comune di Trento
|
articoli |
articoli |
articoli |
||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
Premesso che: siamo in pieno stato di emergenza climatica. Una realtà che riguarda tutti, nessun paese, nessuna persona esclusi. Non sappiamo quanto durerà, ma sappiamo che dobbiamo agire fin d’ora per evitare il peggio. Ne siamo consapevoli. La scienza ci dice che il tempo sta per scadere. Nell’ottobre 2018 IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha presentato un rapporto intitolato: “Global warming of 1.5°C - An IPCC Special Report on the impacts of global warming of 1.5°C above pre-industrial levels and related global greenhouse gas emission pathways, in the context of strengthening the global response to the threat of climate change, sustainable development, and efforts to eradicate poverty”. Il rapporto ha rilevato che: “l’attività umana è la causa principale del cambiamento climatico, incrementato a dismisura dall’avvento dell’era industriale e dall’uso dei combustibili fossili; il cambiamento climatico sta provocando eventi meteorologici estremi che minacciano la vita umana, come lo scioglimento di ghiacciai perenni e il conseguente innalzamento del livello dei mari, l’incremento d’incendi di boschi e foreste, di tempeste, uragani e siccità; per la prima volta nella storia, la media di concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto ad aprile i 411,24 PPM; nel maggio di quest’anno la commissione sulla biodiversità dell’ONU ha pubblicato un rapporto con cui lancia l’allarme: un milione di specie viventi è a rischio estinzione a causa delle attività dell’uomo che consumano habitat e risorse a un ritmo tale da minacciare non solo gli equilibri ecologici, ma anche le fonti alimentari dell’umanità. Tale rapporto richiede azioni urgenti per proteggere foreste e oceani; se non si mantiene l’aumento delle temperature entro l’1,5° rispetto ai livelli preindustriali, come ci avverte la comunità scientifica, ci saranno effetti devastanti su tutto il pianeta con ulteriore innalzamento dei mari ed erosione delle coste, e milioni di persone saranno esposte a stress climatici mortali e fenomeni epici di migrazione di massa dalle regioni più colpite; per mantenere le temperature globali sotto il grado e mezzo è urgente assumere comportamenti drastici a tutti i livelli di governo, globali e locali, finalizzati alla netta riduzione delle emissioni di anidride carbonica insieme all’incremento degli ecosistemi naturali, capaci di immagazzinare grandi quantità di carbonio, in primo luogo delle foreste; per raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento di temperatura a 1,5° è necessario, come ci avverte la comunità scientifica, ridurre globalmente le emissioni di gas a effetto serra dal 40 al 60% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030, e azzerarle entro il 2050. Ma bisogna essere ancora più coraggiosi puntando all’azzeramento entro il 2030; le azioni per contrastare i cambiamenti climatici in corso devono rappresentare la priorità assoluta per ogni governo, mondiale o locale che sia, con l’obiettivo di riconvertire l’economia e gli stili di vita, per ridurre la nostra impronta ecologica. Serve un Green New Deal fondato su un modello di economia circolare e sostenibile sotto il profilo ecologico e sociale.”. I cambiamenti climatici in atto hanno avuto recentemente gravi ripercussioni anche sul nostro territorio, con la tempesta Vaia dello scorso ottobre. Tra sabato 27 e le prime ore di martedì 30 ottobre 2018 l’Italia è stata colpita da una fase perturbata tra le più intense, complesse e rovinose degli ultimi anni, a causa della profonda depressione “Vaia” che – soprattutto lunedì 29 – ha attivato violentissime raffiche di scirocco, mareggiate, straordinarie onde di marea sull’alto Adriatico, e piogge alluvionali soprattutto sulle Alpi orientali. E portato morte e devastazione nella nostra provincia. Il cambiamento climatico è realtà. Non possiamo stare a guardare. E’ necessario che la Provincia di Trento intervenga immediatamente con azioni forti per ridurre il più possibile l’impatto sul clima e sull’ambiente. Servono interventi virtuosi nell’ambito energetico, in quello dei trasporti e in quello paesaggistico, che sono stati richiesti a gran voce durante lo sciopero del 15 marzo (Fridays For Future) e che saranno reiterati nella manifestazione del 24 maggio prossimo. Il governo provinciale deve fare la sua parte ed orientare ogni sua scelta in base a princìpi di sostenibilità ecologica e sociale, promuovendo un modello efficiente di economia circolare. Si ritiene inoltre che la Provincia debba fare da portavoce dell’esigenza di promuovere un radicale cambio di abitudini nella popolazione al fine di indurre la stessa ad evitare ogni tipo di spreco o comportamento dannoso. Il Consiglio della Provincia autonoma di Trento – dichiarare lo stato di emergenza climatica in Trentino, uno stato che purtroppo è costante e continuativo, un' emergenza profonda, che riguarda tutto il mondo, ogni singolo paese, ogni regione; – orientare ogni scelta politica in base ai principi di sostenibilità ecologica e sociale, quindi virtuose politiche ambientali, energetiche, di mobilità, di tutela del territorio; – promuovere con ogni mezzo a disposizione nella popolazione trentina una diffusa consapevolezza della problematica per portare ad una assunzione di responsabilità collettiva, e indurre a mettere in azione buone pratiche per evitare sprechi e consumi nocivi; – a intraprendere azioni anche a livello scolastico per informare e preparare costruttivamente i giovani a quella che è e sarà la più importante sfida dell’uomo in questo secolo.
|
LUCIA COPPOLA |
||||||
© 2000 - 2022 VERDI DEL TRENTINO webdesigner: m.gabriella pangrazzi |
||||||||
|